Con la morte di Augusto nacque un periodo di crisi: il
periodo di pace e serenità dovuta alla pax augustea stava volgendo al termine.
Ad Augusto successe una dinastia Giulio-Claudia. Gli imperatori di questa
dinastia furono 4: Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Questi imperatori sono
soprannominati “pazzi”( Forse perché gli imperatori erano figli di rapporti
incestuosi: si voleva evitare che il potere uscisse al di fuori della dinastia)
poiché
anche se inizialmente si presentavano capaci e disponibili con il popolo, successivamente incominciavano ad avere atteggiamenti paranoici e “pazzoidi” ( Vedi incendio di Roma di Nerone). Ne susseguì un clima di sospetto e forte censura che si riflette nelle opere letterarie del tempo. Chi non rispettava le idee dell’imperatore veniva condannato a morte, o meglio il governo invitava il poeta a suicidarsi con una lettera ( di solito il suicidio avveniva tramite il taglio delle vene).
anche se inizialmente si presentavano capaci e disponibili con il popolo, successivamente incominciavano ad avere atteggiamenti paranoici e “pazzoidi” ( Vedi incendio di Roma di Nerone). Ne susseguì un clima di sospetto e forte censura che si riflette nelle opere letterarie del tempo. Chi non rispettava le idee dell’imperatore veniva condannato a morte, o meglio il governo invitava il poeta a suicidarsi con una lettera ( di solito il suicidio avveniva tramite il taglio delle vene).
Caratteristiche
Assume grande importanza il rapporto tra intellettuali e
potere. Quest’ ultimo applica una forte censura ed un forte controllo sui
primi. Quindi si assiste all’ adulazione falsa dei poeti verso i rispettivi
imperatori, oppure di contro alla convinzione delle proprie idee che porta
quindi alla morte. Si assiste ad un leggero abbandono dei grandi generi
letterari a favore di quelli minori che si svilupparono notevolmente ( la
favola, l’astronomia, la pantomima, l’astronomia, il genere culinario,
geografico ecc. … ). La cultura diventa sempre meno romana e sempre più
bilingue poiché sia gli intellettuali sia gli imperatori conoscevano sia il
latino che il greco; Roma ormai era diventata una città multiculturale. Si
assiste inoltre ad un grande fermento religioso: la religione tradizionale assume
un ruolo esclusivamente politico e ufficiale; quindi nel ceto basso si diffonde l’utilizzo di
astrologi e indovini, mentre nel ceto alto si affermarono dottrine filosofiche
mistiche come il neopitagorismo e i culti misterici ( in particolare venivano adorate
le figure di Iside e Cibele ). Infine la diffusione del Cristianesimo cambiò
totalmente le sorti della letteratura latina.
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