Con Età ellenistica si intende quel periodo di tempo che va
dal 323 a .C.
, data della morte di Alessandro Magno, alla battaglia di Azio del 31 a .C. Il termine designa le
diffusione della civiltà greca nel mondo.
La mentalità greca si capovolge: gli
uomini non si dedicano più soltanto alla propria polis, ma sentendosi cittadini dell’impero si interessano alla vita
privata (Filosofia epicurea). Nasce,inoltre, una lingua comune parlata in tutti
gli stati retti dai successori di Alessandro Magno.
Il centro culturale più importante è proprio Alessandria,
famosa per il suo museo e per la biblioteca, fornita di numerosi libri in
edizione originale. Tra le scienze principali ci sono la geografia,
l’etnografia, la botanica e la zoologia, molto spesso mescolate con la magia,
soprattutto nelle classi meno colte.
Nascono differenze anche nel campo religioso in cui prevale
la tendenza al monoteismo; le divinità principali diventano Iside, Cibele e
Adone, inoltre c’è una vera e propria divinizzazione dei sovrani.
La natura diventa un luogo di rifugio in cui riacquistare la
serenità. Individualismo e cosmopolitismo si riflettono nelle arti;
l’architettura è caratterizzata da monumentalità e grandiosità come nel caso
dell’altare di Pergamo. La scultura e la pittura si allontanano dall’equilibrio
classico che lascia il posto al patos del
“Lacoonte”, inoltre ci sono nuovi soggetti come neri, storpi e vecchie
ubriache.
Nell’ellenismo la poesia è preferita alla prosa. Questa
abbandona completamente la forma orale e quindi c’è una maggiore ricerca
formale. Le poesie sono scritte per essere lette in privato e si parla delle
pene d’amore. I poeti amano dare sfoggio di cultura e si dedicano all’eziologia
(Causa delle cose o dei nomi).
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